Posted on Aug 20, 2023
Nel mio precedente post (Finanza impersonale) ho fatto una considerazione su una forma alternativa da dare all’attività del “prestar soldi” in una società con modello economico capitalista: permettere l’esistenza di fondi di credito privato che prestino soldi come oggi fanno le banche commerciali, usando il meccanismo della riserva frazionaria e della creazione di soldi dal nulla.
Mi sono chiesto: perché un cittadino comune dovrebbe investire i propri risparmi in un fondo di questo tipo e non in un fondo che acquista un paniere di azioni societarie quotate? E poi mi sono chiesto: è piú facile capire qual è il ruolo economico dell’attività del prestar soldi, oppure è piú facile capire cosa si compra quando si acquistano delle azioni? E poi mi sono chiesto: cosa si acquista quando si comprano delle azioni? E mi sono ricordato che già in passato mi ero chiesto: perchè io credo che le azioni valgano qualcosa?
Uno può pensare: le azioni rappresentano la proprietà di una società; mh… cioè io posso presentarmi ai cancelli della società sventolando le azioni e pretendere di entrare e curiosare in giro perché: QUI È MIO?!
Le azioni rappresentano la proprietà di una società, ma non in quel senso lí; in un altro senso; cioè… acquistando delle azioni si diventa contraenti di uno strano contratto, che non è di proprietà nel senso intuitivo del termine, ma anche sí, ma anche no! È cosí e basta!
Quando compro delle azioni: piú probabilmente che no, non le acquisto dalla società stessa ma da qualcun altro; quando vendo delle azioni: piú probabilmente che no, non le vendo alla società stessa ma a qualcun altro.
Ha senso tutto ciò?
E poi, quando compro delle azioni: cosa compro, veramente? Compro un numero memorizzato in un registro digitale da qualche parte; non so dove; da qualche parte! E mi aspetto di riuscire a rivenderlo a qualche altro allocco a un prezzo piú alto?!
Come sono figo! Io sí che ho capito come si fa!
Insomma… in definitiva: perché io credo che le azioni abbiano valore? Anni fa mi sono davvero posto questa domanda e l’unica risposta sensata che mi sono dato è che: da centinaia di anni esistono umani che ci hanno creduto e ne esistono ancora di questi tizi. Sul serio! Ho proprio pensato cosí!
Non è un argomento particolarmente convincente…
In particolare per me, che mi definisco a metà tra l’ateismo e l’agnosticismo razionalista.
Diciamo che non è un ragionamento che voglio applicare ad altri ambiti. Ecco!
E adesso basta! Una playlist di Leo Moracchioli (norvegese di padre italiano) che sto ascoltando molto ultimamente.