Posted on Aug 10, 2023
Sono iscritto da un po’ ad alcune newsletter delle agenzie Reuters e Bloomberg; tra queste Money Stuff. Non leggo sempre tutto: alcuni argomenti non mi interessano (come i lunghissimi racconti sul circo crypto e l’altro circo Elon Musk).
Negli ultimi mesi ci sono state molte sezioni dedicate a interpretazioni su come funziona il sistema bancario; mi ha colpito l’idea di un banca commerciale “ristretta” che deposita la giacenza sui conti correnti dei clienti direttamente nel suo conto presso la banca centrale: la remunerazione che la banca centrale concede su questo deposito viene divisa tra il cliente e la banca commerciale stessa, come previsto da un contratto; e questo è quanto; la banca commerciale non presta soldi, non concede alcun mutuo.
Come farebbe una società con modello economico capitalista a funzionare con banche di questo tipo?
La funzione del “prestare soldi” sarebbe delegata a fondi comuni di cui i risparmiatori acquisterebbero quote: questi fondi concederebbero prestiti a persone fisiche e giuridiche, nello stesso modo in cui oggi fanno le banche commerciali.
Una conseguenza interessante è che si vedrebbe quanto il cittadino comune abbia fede nel capitalismo: chi si fiderebbe a comprare quote di questi fondi di private lending? In un certo senso, per fare questa scelta non obbligata: ci devi proprio credere!
A quanto pare è opinione diffusa, tra gli studiosi, che il cittadino comune non avrebbe abbastanza fiducia nel capitalismo e poco capitale sarebbe versato in questi fondi; con conseguente rischio di crollo del sistema economico–finanziario. Vai col tuo dio Ludwig von Mises!
Questo è uno dei possibili problemi dell’introduzione di valute digitali emesse dalle banche centrali: chi ha bisogno di un conto corrente bancario tradizionale se i soldi digitali sono “depositati” direttamente presso la banca centrale?
Ha! Ha!
P.S. Yes, Olivia, slap me in the face!