Posted on Tue Mar 5, 2019
Poste Italiane ha ricominciato a collocare Buoni Fruttiferi Postali indicizzati all’inflazione italiana (bfpi); per quel che ne so: era molto tempo che la Cassa Depositi e Prestiti non ne emetteva, probabilmente per favorire l’emissione di BTp Italia da parte del Ministero dell’Economia e Finanza.
Li considero un buono strumento per custodire la riserva di liquidità per le emergenze; tra i bfp offerti in questo momento sono i migliori per questo scopo. Per definizione: la riserva ci occorre solo in caso di emergenza, altrimenti sono soldi che restano in giacenza anche per lunghi periodi. Li userei anche per accumulare temporaneamente somme che, raggiunto un ammontare adeguato, si possono trasferire in investimenti di lungo periodo (in modo da rendere i costi di ingresso e uscita inferiori al cinque per mille del controvalore dell’investimento).
Il bello dei bfpi è che, in qualsiasi momento, possiamo ordinare il rimborso parziale, con granularità 50 eur, e prelevare i contanti: si può fare in qualsiasi momento in orario di apertura degli Uffici Postali oppure, se si possiede un libretto di risparmio (a canone zero), si può eseguire l’ordine con il servizio telematico.
Una inconvenienza, che può essere piú o meno significativa, è che il prelievo in contanti è l’unica opzione per chi non possiede anche altri prodotti come il Conto BancoPosta oppure una carta di pagamento emessa da Poste Italiane. Non è un problema per me: il prelievo dall’atm di Poste Italiane e il successivo versamento all’atm di una mia banca sono un semplice giro in bicicletta.